domenica 13 febbraio 2011

La cerimonia del "Capèl", un gesto concreto per tutti i cittadini

"La città ha chiesto protezione attraverso il sindaco, i santi Patroni hanno risposto. Il galero, prezioso copricapo rosso, che sino al 1400 veniva donato ai reggenti del Comune di Brescia, è tornato in Loggia dove verrà custodito con devozione". Alleluia! Ora Brescia può finalmente dirsi più sicura. Alleluia! 
Evidentemente il "Patto per Brescia" siglato dal ministro Maroni si è rivelato assai infruttuoso, così Brescia sfodera l'imbattibile carico da novanta, siglando un nuovo patto direttamente con S. Faustino e Giovita!
Il Giornale di Brescia specifica che non si è trattato affatto di una "rievocazione storico-folclorista"... e chi mai si sarebbe azzardato a pensarlo? Per zittire ogni infondata malelingua sulla questione basterebbe limitarsi a considerare l'attualissima sobrietà di farsi trasportare con due carrozze fino alla Loggia. 
Gli effetti della protezione non hanno tardato a manifestarsi, Bresciaoggi infatti riporta la cronaca di un fenomeno che gli scettici chiamerebbero "paranormale", ma che i fedeli presenti non hanno avuto difficoltà a ritenere miracoloso, quando cioè il sindaco si è trasformato in prete e il prete in sindaco:
«La principale caratteristica di questo gesto - ha ricordato il sindaco - sta nella consapevolezza di sapere che noi come uomini non ce la possiamo fare senza il sostegno di Dio e l'aiuto dei Santi Patroni». Prima della conclusione della celebrazione don Armando Nolli ha voluto precisare a giunta e cittadini che «in Paradiso non si va in carrozza. I fatti devono seguire le preghiere altrimenti queste rimangono infruttuose».
Che dire?
C'è chi si leva le mutande in mezzo alle prostitute minorenni.
C'è chi si leva le mutande per difendere costui.
C'è chi si leva il cappello e lo dona a costoro.
Un'ultima nota, a margine: vale la pena ricordare che a Faustino e Giovita venne chiesto di adorare il dio Sole, ma si rifiutarono, così vennero scorticati vivi e dati alle fiamme. L'imperatore che ordinò il martirio fu... Adriano.
Alessandro
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giovedì 10 febbraio 2011

Epifanie salisburghesi

Quest'estate ero a Salisburgo e, ad un incrocio, c'era fermo un ciccione con la faccia di uno che si è cagato addosso. Ovviamente non esiste un'espressione che dichiara univocamente l'incontinenza, so solo che a me è proprio venuta in mente quell'immagine lì e mi son detto: quello si è cagato addosso in mezzo alla strada. Solo dopo un po' mi sono reso conto che quel tale era Giuliano Ferrara.