giovedì 13 dicembre 2012

Barb-ieri


Da qualche parte, tempo fa, avevo letto di qualcuno che - ormai anziano - rifletteva sull'ultima volta che aveva fatto i gradini a due a due. Naturalmente non ricordava più quando era stata quell’ultima volta, ma la cosa sicura è che c'era stata e aveva segnato una cesura.

Mi aveva colpito quel concetto, infatti mi capita di pensarci spesso quando faccio le scale. E quindi ogni tanto finisco per farle a due a due così, per ricordarmi di spostare sempre in là quell'ultima volta. Forse ogni tanto anche da vecchio cercherò di fare i gradini a due alla volta: per sfida e per una sorta di rito inutile, perché comunque sono mille i dettagli che ci lasciamo alle spalle un'ultima volta, senza saperlo. 

E così il mese scorso sono stato dal barbiere, dal mio barbiere. Vado lì da quando sono piccolo. Mi sono seduto, taglio, chiacchiere sulla musica e sull’arte (bisogna sapere che il mio barbiere è anche un pittore). Tutto come sempre...
Poi però passa un mese e ieri torno dal mio barbiere, ma questa volta c’è una saracinesca con un cartello: Chiuso per cessata attività. 

Così sono tornato a casa facendo pensieri malinconici sul tempo che passa e sul futuro. In particolare sul futuro dei miei capelli. Sull’onda dell’emozione ho pensato che forse non li taglierò mai più in segno di fedeltà imperitura. Così, se da vecchio cadrò dalle scale, non sarà perché stavo facendo i gradini a due alla volta, ma perché qualche piano più in basso qualcuno mi avrà pestato i capelli...